Previdenza: ancora esclusi i militari. A 29 anni dalla legge, dal governo aspettiamo i fatti ! Rischiamo di percepire in pensione il 55% dell’ultimo stipendio. Situazione più grave per gli ex vfb e vfp4 transitati in spe dopo lunghe attese.

I servitori dello stato continuano a subire una grave discriminazione previdenziale. Dal 1° gennaio 1996, i militari sono assoggettati al sistema pensionistico contributivo puro ma, a differenza di altri comparti pubblici e privati, non è mai stato istituito un fondo di previdenza complementare negoziale. Eppure, il D.Lgs. n. 165 del 1997 lo prevede chiaramente: da quasi trent'anni il legislatore rimane inadempiente.
Il risultato è un danno economico e previdenziale enorme che colpisce migliaia di militari, privati di un diritto formalmente riconosciuto ma mai reso operativo.
"I militari sono gli unici lavoratori pubblici italiani esclusi dalla previdenza complementare. Non chiediamo privilegi, ma solo la parità di trattamento con insegnanti, personale sanitario e altri comparti dello Stato."
La battaglia in Senato
Nel marzo 2023, ITAMIL ha avviato una petizione popolare a sostegno del Disegno di Legge Atto Senato n. 161, presentato dal Senatore Maurizio Gasparri, che introduce norme di perequazione previdenziale per il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico.
Grazie a questa iniziativa, le petizioni di ITAMIL sono state annunciate ufficialmente all'Assemblea del Senato nella seduta n. 55 del 12 aprile 2023, con i numeri 407 e 408.
La petizione n. 407 sollecita espressamente l'approvazione del DDL 161.
È stata assegnata alla 10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale).
Contestualmente, la petizione n. 408 è stata assegnata alla 3ª Commissione permanente (Affari esteri e difesa).
In quell'occasione ITAMIL è stata audita nelle sedi istituzionali, esponendo le criticità del sistema e avanzando proposte concrete per colmare finalmente il vuoto previdenziale che penalizza i militari.
Le richieste di ITAMIL
Oggi ribadiamo con forza:
la necessità dell'immediata apertura di un tavolo tecnico-politico dedicato alla previdenza dei militari;
la ripresa del DDL 161 come base concreta di discussione parlamentare;
l'impegno rinnovato del Senatore Gasparri a farsi portavoce attivo delle istanze dei militari, affinché questo provvedimento non venga accantonato ma portato finalmente all'approvazione.
ITAMIL continuerà a vigilare e a dare voce ai militari, affinché venga rispettato il principio costituzionale di uguaglianza e venga posta fine a una discriminazione che dura da quasi trent'anni.
COSA ABBIAMO FATTO?