Il Sindacato ITAMIL chiede giustizia per le Vittime del Dovere: “Equiparazione graduale”.

Roma, 28 giugno 2025 — Con una nota inviata ufficialmente al Ministro della Difesa, il Sindacato ITAMIL dell'Esercito Italiano ha avanzato una proposta articolata per colmare le disparità normative e previdenziali che ancora oggi penalizzano le Vittime del Dovere e i loro familiari, rispetto alle tutele riconosciute alle Vittime del Terrorismo.
Il sindacato ha sottolineato come, nonostante la volontà espressa dal legislatore con l'art. 1, comma 562, della legge 266/2005 di equiparare le due categorie, tale principio non sia stato pienamente attuato nella prassi amministrativa. In particolare, l'organizzazione punta ad ottenere la mancata estensione del beneficio della contribuzione figurativa decennale, previsto per le vittime del terrorismo dall'art. 5, comma 3, della legge 206/2004, ma di fatto negato alle Vittime del Dovere.
Il sindacato ha anche evidenziato le attuali criticità nel regime di reversibilità dell'assegno vitalizio riconosciuto alle Vittime del Dovere, che non garantisce una trasmissione automatica del beneficio ai superstiti, a differenza di quanto accade in altri regimi assistenziali.
«Parliamo di servitori dello Stato che hanno riportato gravi menomazioni, o che hanno perso la vita nell'adempimento del dovere. Non è accettabile che vengano trattati con minori garanzie rispetto ad altri cittadini che hanno affrontato simili rischi»
Il Sindacato ITAMIL ha infine ribadito la propria disponibilità ad avviare un tavolo tecnico-giuridico he includa le sigle sindacali rappresentative delle Forze Armate, per garantire un processo di riforma partecipato, equo e sostenibile.